Tra i maggior artefici del rinnovamento urbano di Padova nei primi del ’900 emerge la figura di Daniele Donghi (Milano, 1861 – Padova, 1938).
Donghi ottenne nel 1910 l’incarico di Professore Ordinario di Architettura Tecnica presso l’Università di Padova, dopo essere stato dal 1907 libero docente della stessa materia presso il Politecnico di Milano. Tra gli edifici più significativi progettati da Donghi spiccano la sede della Cassa di Risparmio (1913 – 1916), l’Istituto di Fisiologia e la Sede della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Padova.
Quando Elvira Poli si iscrisse a ingegneria era ancora in funzione la sede presso le porte Contarine a Palazzo Cavalli, che sarà dismessa definitivamente da Ingegneria solo nel 1929.
La nuova Sede di Ingegneria costituisce in quegli anni uno dei progetti più importanti di ampliamento degli edifici dell’Università di Padova, e corrisponde alla crescita dell’importanza e della fama della Scuola di Ingegneria di
Padova.
La sede della Scuola di Ingegneria e Architettura di Padova appartiene alle opere più significative progettate da Donghi a Padova. L’avvio del cantiere per il nuovo Palazzo Donghi si colloca nell’area di espansione degli istituti universitari scelta nel 1904. Il cantiere parte nell’ottobre 1912, e venne in seguito interrotto a causa dello scoppio della I Guerra Mondiale e di successivi cambiamenti di progetto.
La sede della Scuola di Ingegneria e Architettura di Padova viene quindi realizzata negli anni 1915 – 1920.